Sono stati finora
censiti 3083 caduti militari nella seconda guerra mondiale, di 129 dei 139
Comuni della provincia, così distribuiti per Comune di residenza:
Varese, 391
Busto Arsizio, 261
Gallarate, 186
Saronno, 150
Castellanza, 84
Luino, 61
Samarate, 57
Malnate, 56
Tradate, 52
Laveno Mombello, 51
Caronno Pertusella,
48
Uboldo, 48
Somma Lombardo, 47
Fagnano Olona, 44
Besozzo, 43
Sesto Calende, 40
Maccagno con Pino e
Veddasca, 39 (*)
Cislago, 37
Induno Olona, 37
Vergiate, 35 (*)
Origgio, 35
Arcisate, 34
Gorla Maggiore, 33
Vedano Olona, 33
Gavirate, 30
Gorla Minore, 30
Olgiate Olona, 29
Albizzate, 29
Besnate, 29
Gerenzano, 27
Marnate, 26
Cairate, 24 (*)
Carnago, 24
Cocquio-Trevisago,
24
Lonate Pozzolo, 24
Sumirago, 23
Venegono Inferiore,
22
Mornago, 21
Cardano al Campo,
20
Caronno Varesino,
20
Ferno, 20
Solbiate Olona, 20
Angera, 19
Castiglione Olona,
19
Cantello, 19
Travedona-Monate,
18
Cittiglio, 17
Leggiuno, 17
Azzate, 16
Lonate Ceppino, 16
Viggiù, 16
Casale Litta, 15
Casciago, 15
Castelveccana, 15
Cuasso al Monte, 15
Jerago con Orago, 15
Cugliate-Fabiasco,
14
Venegono Superiore,
14
Valganna, 14 (*)
Taino, 13
Arsago Seprio, 12
Brebbia, 12
Ispra, 12
Oggiona con Santo
Stefano, 12
Bodio Lomnago, 11
Clivio, 11
Comerio, 11
Cunardo, 11
Curiglia con
Monteviasco, 11
Montegrino
Valtravaglia, 10 (*)
Brezzo di Bedero,
10
Buguggiate, 10
Casorate Sempione,
10
Cuvio, 10
Golasecca, 10
Castronno, 10
Malgesso, 10
Comabbio, 9
Gazzada Schianno, 9
Gemonio, 9
Mesenzana, 9
Besano, 8
Cadrezzate, 8
Marchirolo, 8
Gornate Olona, 8
Daverio, 7
Dumenza, 7
Inarzo, 7
Monvalle, 7
Morazzone, 7
Orino, 7
Ternate, 7
Brissago-Valtravaglia,
6
Cadegliano-Viconago,
6
Caravate, 6
Cazzago Brabbia, 6
Lavena Ponte Tresa,
6
Porto Ceresio, 6
Solbiate Arno, 6
Bardello, 5
Biandronno, 5
Bisuschio, 5
Cavaria con
Premezzo, 5
Mercallo, 5
Varano Borghi, 5
Vizzola Ticino, 5
Agra, 4
Azzio, 4
Brenta, 4
Casalzuigno, 4
Castelseprio, 4
Ferrera di Varese,
4
Saltrio, 4
Sangiano, 4
Tronzano Lago
Maggiore, 4
Brusimpiano, 3 (*)
Barasso, 3
Bedero Valcuvia, 3
Bregano, 3
Brinzio, 3
Castello Cabiaglio,
3
Cuveglio, 3
Duno, 3
Galliate Lombardo,
3
Grantola, 3
Lozza, 3
Masciago Primo, 3
Brunello, 2
Cassano Valcuvia, 2
(*) Il contrassegno (*) accanto al nome di un Comune
indica che il numero dei caduti è sicuramente superiore a quello indicato,
perché risultano certamente mancanti i caduti di una o più frazioni.
Comuni per i quali
non è stato finora possibile reperire un elenco dei caduti:
Cassano Magnago
Cremenaga
Crosio della Valle
Germignaga
Luvinate
Marzio
Osmate
Porto Valtravaglia
Rancio Valcuvia
Ranco
Caduti militari
della provincia di Varese, per teatro di morte o dispersione:
786 in Russia (più
precisamente, in Unione Sovietica)
521 in Italia (518
in Italia continentale, 3 in Sardegna)
323 nei campi di prigionia e
lager tedeschi (300 in Germania, 12 in Polonia, 9 in
Austria, 2 in Cecoslovacchia)
184 nel Mare Mediterraneo (143
in Mediterraneo, 39 in Mar Egeo, 2 in Mar Ionio) [Nota 1]
138 in Albania e fronte greco-albanese
114 in Jugoslavia (34
in Montenegro, 24 in Croazia, 6 in Slovenia, 3 in Erzegovina, 2 in
“Bosnia-Erzegovina”, 1 in Bosnia, 44 genericamente in “Jugoslavia”)
101 in Africa Settentrionale (40
in Libia, 24 in Tunisia, 19 in Egitto, 7 in Algeria, 4 in Marocco, 7
genericamente in “Africa Settentrionale”)
49 in Grecia continentale
36 in Sicilia e isole circostanti (34
in Sicilia, 1 a Lampedusa, 1 a Lipari) [Nota 2]
21 in Francia (11
in Francia, 10 sul fronte alpino occidentale)
18 nel Dodecaneso (13 a
Rodi, 3 a Lero, 2 a Sira) [Nota 3]
16 in Svizzera
15 in Oceano Atlantico [Nota 1]
13 nelle Isole Ionie (7 a
Cefalonia, 6 a Corfù) [Nota 3]
11 in Africa Orientale (3 in
Eritrea, 2 in Etiopia, 1 in Kenya, 5 genericamente in “Africa Orientale”)
7 a Creta [Nota 3]
5 al confine orientale (Istria e Venezia
Giulia)
4 in Inghilterra
3 in Corsica
3 in Dalmazia
3 nelle Isole Cicladi
2 in Mar Rosso
2 in Ungheria
2 negli Stati Uniti d’America
1 in Oceano Indiano
1 in Sudafrica
1 in India
1 in Romania
1 nell’isola di Samo
Per 700 caduti non
è stato possibile reperire informazioni circa il teatro di morte o dispersione.
[Nota 0] Esistono
in Internet banche dati ed elenchi contenenti i nomi dei caduti in Unione
Sovietica, nei campi di prigionia tedeschi, nelle Isole Ionie, in Sicilia
(ancorché ancora in corso di elaborazione ed incompleto), nelle fila della
Resistenza (limitatamente alla provincia di Varese) ed in quelle della
Repubblica Sociale Italiana, nonché del personale della Regia Marina caduto nel
conflitto.
Per questa ragione,
si ritiene qui che i numeri dei caduti in Russia, Germania e (in gran parte)
Italia (soprattutto dopo l’armistizio) siano relativamente completi; si ritiene
inoltre che la maggior parte dei 700 caduti per i quali non si è individuato il
luogo di morte o dispersione siano deceduti in Africa Settentrionale ed
Orientale, Grecia, Albania, Jugoslavia e Mare Mediterraneo (in quest’ultimo
caso, trattandosi di personale dell’Esercito e dell’Aeronautica imbarcato su
mercantili affondati mentre li trasportavano oltremare, e non di personale
della Marina, per il quale esistono elenchi completi), nonché in Italia prima
dell’armistizio, o per malattia o postumi di ferite e prigionia.
[Nota 1] I
caduti nel Mediterraneo (e nell’Egeo) e nell’Oceano Atlantico comprendono sia
gli uomini della Regia Marina periti nell’affondamento delle loro navi (o
comunque caduti a bordo delle proprie unità), sia i soldati del Regio Esercito
(o di altre forze armate) morti nell’affondamento di navi che li trasportavano
oltremare, sia gli aviatori della Regia Aeronautica abbattuti sui cieli del
Mediterraneo e scomparsi in mare, sia i prigionieri italiani morti
nell’affondamento di navi nemiche che li stavano trasportando (come i piroscafi
britannici Laconia e Nova Scotia affondati in Atlantico ed
Oceano Indiano con prigionieri catturati in Africa o le molte navi tedesche – Oria, Sinfra, Donizetti e Petrella, per citarne alcune – affondate
in Egeo e Mar Ionio con prigionieri catturati nel Dodecaneso, nelle Isole Ionie
ed a Creta.
[Nota 2] Si
è deciso di considerare la Sicilia (e le sue isole minori) come teatro bellico
distinto e separato dall’Italia, per le grandi differenze che distinguono la
guerra combattuta in Sicilia da quella combattuta nell’Italia continentale. In
primo luogo, la campagna di Sicilia vide l’Italia ancora alleata della Germania
e nemica degli Alleati, mentre la campagna d’Italia (eccetto che per i primi
cinque giorni su un totale di 606) fu combattuta dopo l’annuncio
dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, con i tedeschi diventati nemici e
gli Alleati “co-belligeranti” e liberatori. In secondo luogo, i caduti militari
italiani in Sicilia appartennero tutti alle regie forze armate regolari
(soprattutto al Regio Esercito), mentre i caduti militari italiani nell’Italia
continentale, pur senza sottovalutare i militari delle forze armate regolari
morti nei giorni seguenti l’armistizio ed il tributo di sangue pagato dal Corpo
Italiano di Liberazione, appartennero in massima parte alle formazioni
partigiane (da un lato) ed alle forze armate della Repubblica Sociale Italiana
(dall’altro).
[Nota 3] I
caduti nel Dodecaneso, nelle Isole Ionie ed a Creta includono i militari morti
in combattimento, dispersi o fucilati in queste isole, mentre non sono compresi
in questi numeri i militari catturati in queste isole e morti nell’affondamento
delle navi che li trasportavano verso la prigionia; essi sono contati invece
tra gli uomini periti nel Mediterraneo. È comunque da rilevare che tra i
dispersi in queste isole si trovano molto probabilmente uomini che morirono
nell’affondamento delle navi che li trasportavano mentre erano prigionieri.
Caduti militari
della provincia di Varese, per anno di morte o dispersione:
82 nel 1940
314 nel 1941
551 nel 1942
823 nel 1943
528 nel 1944
446 nel 1945
23 nel 1946
14 nel 1947
10 nel 1948
1 nel 1949
3 nel 1950
Per altri 288 caduti
non si è trovato l’anno di morte o dispersione.
Caduti militari
della provincia di Varese, per forza armata di appartenenza:
Regio Esercito,
1510
Regia Marina, 194
Regia Aeronautica,
40
Formazioni
partigiane della Resistenza, 330
Forze armate della
Repubblica Sociale Italiana, 202
Milizia Volontaria
per la Sicurezza Nazionale, 28
Per altri 779
caduti non è stato possibile individuare la forza armata di appartenenza; quasi
certamente, ad ogni modo, la maggior parte di essi apparteneva al Regio
Esercito.
Alcuni dei
principali reparti del Regio Esercito nei quali prestavano servizio i caduti:
171 nel 37°
Reggimento Fanteria
123 nel 3°
Reggimento Bersaglieri
41 nel 4°
Reggimento Alpini
32 nel 43°
Reggimento Fanteria
26 nel 278°
Reggimento Fanteria
21 nel Reggimento
Artiglieria a Cavallo
21 nell’81°
Reggimento Fanteria
20 nel 54°
Reggimento Fanteria
16 nell’82° Reggimento
Fanteria
14 nel 53°
Reggimento Fanteria
13 nel 1°
Reggimento Artiglieria Alpina
13 nel 30°
Reggimento Artiglieria
10 nell’8°
Reggimento Artiglieria
Anche in questo
caso, per le ragioni sopra esposte, è opportuno notare che questi sono reparti
in cui prestavano servizio soprattutto soldati caduti in Russia o morti in
prigionia in Germania: poco o niente si è trovato sui reggimenti cui
appartenevano i soldati caduti in Africa o nei Balcani.
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